Il Viaggio

data 12 dicembre

Il Viaggio

Isabella Valerio

Il funerale è finito. Torniamo a casa. Mia madre cammina sempre più storta, ha perso il suo asse di equilibrio, ha perso mio padre.
Vorrei lasciarmi andare anche io. Raggiungerlo. Se lui non è riuscito a rimanere qui con noi, nonostante il bene che ci voleva, voglio andarmene anche io, e sperare in quell’altro mondo, uno dove possiamo ritrovarci e stare insieme, in un per sempre più definitivo di questo.
Ma i bambini sono piccoli, hanno bisogno di me, e anche mia madre. Mi aggrappo a mio marito Filippo, lui mi abbraccia, forte.
Come posso raddrizzare la terra sotto i nostri piedi? Cerco radici. L’unica sorella rimasta di mamma è in Canada.
L’ultimo Natale che hanno passato insieme è stato quarantanove anni prima.
Porto mia madre impellicciata a spasso per scali di aeroporti con l’obiettivo di passare il Natale dalla sorella, lontana mezzo pianeta. Lei corre per i corridoi con una postura a me estranea, la conoscevo chiusa e riservata, ora abbraccia tutti felice, raccoglie i volantini turistici nell’inutile tentativo di fissare nella mente ormai labile quella fuggevole sensazione di euforia che l’accompagna. Dal finestrino osserva il sole, inghiottito da un mare di nuvole. Il suo è un imbarazzante stupore infantile che non ha mai avuto occasione di esternare neppure da piccola.
Forse cerca Babbo Natale, così presente qui, adesso.


valerioIsabella Valerio

Una delle cose più belle che mi abbiano mai detto: sono stata sveglia tutta la notte perché dovevo finire di leggere il tuo libro. (Ero alle medie, in classe si passavano un quaderno che avevo scritto a mano). L’ho chiuso in un cassetto e dimenticato. Solo molti anni dopo ho ripreso a scrivere. Più passo il tempo a digitare storie e più capisco l’autrice di Harry Potter. La fantasia è una bacchetta magica, quando ci si mette davanti al foglio bianco si fa un atto di fede, e la fede produce miracoli.


Anche Isabella si è cimentata con le nostre domande sul Natale. Vi anticipo che non sa scegliere e si mangerà entrambi, il Panettone e il Pandoro, per il resto ecco a voi:

1. Qual è il Natale che ricordi con particolare attenzione e perché?
Uno dei primi ricordi, l’attesa di Gesù Bambino che portava i doni, anche se sapevo che erano i miei genitori, era comunque una cosa magica.

2. Se potessi scegliere, cosa vorresti ti regalassero per Natale?
Un po’ di serenità, per tutti.

3. Se pensi al Natale, quale racconto, romanzo o poesia ti viene in mente?
Una storia che mi raccontava mio padre, di un bambino rimasto orfano che scriveva a Babbo Natale. Gli impiegati della posta aprivano e leggevano le lettere indirizzate al Polo Nord, impietositi per la triste storia, avevano raccolto dei soldi per poi rispedirla al mittente. Ricevuta la risposta con i soldi, l’orfano si era lamentato di non avere ottenuto che una parte della cifra richiesta e la storia si concludeva con una battuta che non ricordo, ho cercato la storia fra i libri di casa e in rete ma non l’ho mai trovata. Se qualcuno la conoscesse…

4. Non è Natale senza…continua tu.
Per me il Natale è il calore degli affetti.

5. Pandoro o panettone?
Perché scegliere? Li adoro entrambi, sono molto golosa e ci aggiungo il mascarpone da spalmare sopra, e anche il tiramisù che a Natale sulla nostra tavola non manca mai e il tronchetto al cioccolato.

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