Spiagge

L’ammazzacaffè di Balestro ( Tiziana )

 

Spiagge

immense ed assolate

spiagge già vissute

amate e poi perdute

in questa azzurrità

fra le conchiglie e il sale

tanta la gente che

ci ha già lasciato il cuore…

 

E così via. La canzone “Spiagge” di Renato Zero prosegue con ricordi legati alle estati trascorse al mare. Corpi abbandonati, attimi rubati, mille avventure, cocco, granite, stranieri, bagnini e un’altra vela và e…anche i miei ricordi legati a questa canzone.
Anche se la canzone è datata 1983, io l’ascoltai qualche anno dopo. Fu una di quelle canzoni di successo che poi, come tale, veniva riproposta sul finire dell’estate. Un classico da ascoltare nonostante ogni anno uscissero nuovi tormentoni estivi.
È come un “tormento” è rimasto nella mia mente. Ricordo che uscii con una mia amica per la festa di paese. Era per la festa della Madonna dell’otto settembre. Cominciava a far fresco, esattamente come questi giorni in cui si stanno abbassando le temperature dopo tanta calura dei mesi scorsi. Quel giacchetto di jeans, messo di sera, mostrava come l’estate volgeva al termine. La canzone segnava la fine, coi ricordi descritti nel testo. L’ascoltai rapita mentre io e la mia amica osservavamo le luci delle giostre arrivate per animare la festa patronale. Mi entrò subito in testa e fu così impattante che ancora oggi è la mia colonna sonora quando si ritorna dalle vacanze, si rimettono via costumi, scarpe aperte, magliette e si infila il giacchetto di jeans, come allora.

Ti gira la testa tra le lavatrici da fare, i libri e gli accessori da preparare per il rientro a scuola dei ragazzi, la casa da sistemare e il cambio di stagione repentino. Ti gira la testa come quando con la mia amica salivamo sul “calcio in culo” e il giostraio “suona la tua canzone” come dice Renato e allunghi la mano o spingi il sedile, alternandoci con lei per acciuffare il pennacchio della giostra. Sempre con la speranza di prenderlo e garantirci un giro gratis. Con la mia voglia che il giro non finisse e che anche l’estate non terminasse. Se andava bene, proseguivi e un altro giro ripartiva, speranzose di riprendere il pennacchio e intanto godevamo ridendo a crepapelle. Non potevi fare molto se salivano in giostra i più grandi e la tua corsa era finita. Non posso farci niente ora se l’estate termina e le tue giornate non sono più al mare e le “spiagge” sono solo un ricordo. Ti rimane la stessa colonna sonora ascoltata oggi come allora per prolungare, attraverso i ricordi, l’estate finita.

E, nel frattempo,anche la canzone è terminata:

 

Spiagge

dipinte in cartolina

ti scrivo tu mi scrivi

poi torna tutto come prima

l’inverno passerà

fra la noia e le piogge

ma una speranza c’è

che ci siano nuove spiagge.

2 Risposte a “Spiagge”

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