Tardi

data 4 dicembre

Tardi

Marco Freccero

 

Tu dici
non guardare indietro, sono ombre
e io ti do ragione ma:
ricordo quelle giornate
forti come il sole o il vento.
Di un Natale di odori e profumi,
freddo e neve e gelo,
eppure non c’era paura né solitudine.
Ma abbracci e forza.
Quindi, vai pure avanti
nel mondo senza inverno,
e scusami.
Quelle ombre hanno da raccontare ancora tanto,
e per questo mancherò
al tuo Natale di troppa luce.


foto frecceroMarco Freccero nasce nel 1966 in provincia di Savona, dove risiede. In passato ha lavorato come operaio, magazziniere, commesso, aiuto magazziniere, addetto alla vendita, autista.

Adesso fa parte del team EspertiMac dei siti BuyDifferent-TrenDevice e per essi produce libri elettronici e videocorsi destinati a insegnare l’uso dei computer Mac e dei dispositivi mobili Apple alle persone. Per la casa editrice 40K ha scritto il libro elettronico: “Starter kit per blogger”.

Scrive racconti, che sono sfociati in un progetto: la Trilogia delle Erbacce. Vale a dire: “Non hai mai capito niente”; “Cardiologia”; e infine «La Follia del Mondo», tutti in vendita sui principali negozi online e disponibili solo come ebook.

Cura un blog: https://marcofreccero.wordpress.com. Ha anche un canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCKVAeNG6vlfWQ6x5Sa7N-wg
Ha una pagina su Facebook (https://www.facebook.com/insiemenelbuio/)
Ed è presente su Twitter: @Marco_Freccero


 

Marco così risponde alle nostre domande sul Natale.

1. Qual è il Natale che ricordi con particolare attenzione e perché?

Ovviamente quelli dell’infanzia. Anche se ormai, forse sarà l’età, ma non ricordo molto di allora, quindi non so affatto indicare un Natale preciso. A parte il freddo che faceva, quello lo ricordo abbastanza bene. Perché allora, negli anni Settanta, il Natale era fatto di gelo e di neve.

2. Se potessi scegliere, cosa vorresti ti regalassero per Natale?

Non saprei. Anzi, direi che ormai non mi interessa ricevere regali a Natale. Mi accontento che arrivi, che l’atmosfera si ricrei.

3. Se pensi al Natale, quale racconto, romanzo o poesia ti viene in mente?

È inevitabile pensare al “Racconto di Natale” di Charles Dickens. Inoltre, io adoro Dickens, quindi non posso che citare lui. Sì l’ho letto, si capisce.

4. Non è Natale senza…continua tu.

Neve. Ma ormai è un ricordo distante. Il cambiamento climatico ci regala ormai un Natale mite e senza neve, né freddo, né gelo.

5. Pandoro o panettone?

Panettone, ma savonese, quindi quello basso! È più popolare quello che si produce a Genova invece, che è più alto.
Ma se arriva pure il pandoro non mi tiro certo indietro: mangio pure quello.

 

4 Risposte a “Tardi”

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