La scrittura giornalistica in radio: scriviamone e parliamone

Questo post apre il ciclo della rubrica “tipi di scritture”. Via via affronterò il tema della diversificazione della scrittura. Per farlo tratterò l’argomento con un ospite che scriverà insieme a me il post. Oggi parlerò della scrittura giornalistica in radio insieme a Daniele Campanari.

Ben arrivati a questo nuovo appuntamento. Come gia anticipato parleremo della scrittura giornalistica radiofonica. State sintonizzati sul canale…
Mi fermo, non sono una speaker, ma ammetto che la tentazione di usare il linguaggio orale in questo post scritto, è forte. Innanzitutto vorrei dividere la scrittura giornalistica in più settori poiché esiste quella televisiva, di stampa e radiofonica. Ai microfoni, anzi alle penne non sarò sola, ma mi farà compagnia Daniele Campanari. Daniele, a cui do del tu perché già lo conosco, è uno speaker, scrive per la radio, ma non solo: le sue poesie ottengono un discreto successo.
Cos’è la scrittura radiofonica? Daniele saprà spiegarlo meglio, da profana e tuttavia ammiratrice e ascoltatrice di radio, posso dire che è un modo per comunicare attraverso la voce, ma che dietro c’è  un lavoro scritto, di preparazione ai propri pezzi da leggere. Si può improvvisare, specie in momenti vuoti, negli imprevisti. Alla base c’è una professionalità nel saper comunicare emozioni, fatti di cronaca, scambi con gli ascoltatori, storie attraverso un microfono. Facile? Per niente. Oltre ad avere doti scrittorie, è richiesta una bella voce con una perfetta dizione, padronanza scenica, anche se non si viene visti dal pubblico; solo attraverso l’ascolto. Ed è questo che mi ha sempre affascinato degli speaker che hanno allietato le mie giornate. Prima di lasciargli la parola, volevo ringraziare Daniele per il suo intervento. Non è mai abbastanza divulgare questo genere di scrittura giornalistica. Per chi ascolta la radio, gli speaker ci accompagnano durante la giornata: al lavoro, in macchina mentre viaggiamo, in casa e volendo anche quando facciamo sport. Peccato non sentire la voce di Daniele (potete sentirlo comunque attraverso Radio Immagine, radio locale di Latina, come doppiatore in tante pubblicità e anche nei suoi video su FB e altrove). E ora è proprio a lui che lascio la parola per sapere meglio cos’è la scrittura giornalistica in radio. State sintonizzati sulle nostre frequenze.

Innanzitutto una distinzione tra due scritture: giornalistica radiofonica e per la radio. Con la prima intendiamo, sintetizzando, il giornale radio: prodotto confezionato a partire dalle notizie recuperate dalle agenzie di stampa in collaborazione con la redazione interna. Quando si parla di giornale radio bisogna considerare il tempo della messa in onda. Conosciamo quanto sia importante sapere quando la luce è spenta o accesa per la vita di ognuno, figuriamoci quanto possa essere determinante il tempo radiofonico a cominciare dai secondi. Il tempo del gr (giornale radio) varia al variare della scelta editoriale e dal numero di giornalisti in conduzione. Se la conduzione è affidata a un solo giornalista raramente il gr supererà i 2 minuti e 30 secondi; al contrario, se ci sono due voci – magari intervallate da servizi – allora il pacchetto durerà di più, almeno il doppio del tempo precedente. Per questo motivo la scrittura giornalistica radiofonica cambia a seconda della messa in onda. Ma una è la costante: rapidità. Considerato lo standard temporale disponibile non è compito del giornale radio approfondire la notizia. Dunque il prodotto sarà flash, adatto a un ascolto rapido e aggiornato.
Detto questo, arriviamo alla “scrittura per la radio”.
Scrivere per la radio vuol dire preparare un programma, prepararsi alla propria conduzione. Se l’idea dalla quale partiamo è contenuta nella realizzazione di una trasmissione, è impensabile non aver “scritto” almeno la scaletta seguita on-air. Al contrario, se siamo conduttori di una radio di flusso riempiremo il minuto soltanto appoggiandoci alla notizia per risultare spontanei. Questa non è una regola “scritta”, alcuni conduttori preferiscono scrivere e leggere quello che vogliono dire. Però un consiglio: leggi facendo finta di non leggere. E studia le tue news.

 

Daniele Campanari campanari

Conduttore radiofonico, giornalista e doppiatore pubblicitario

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